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Piazza Farnese

Palazzo Farnese, dalle collezioni rinascimentali ad Ambasciata di Francia

Palazzo Farnese, porta il segno del genio di Michelangelo, fu' infatti il grande maestro che, alla morte del primo architetto del palazzo Antonio da Sangallo il Giovane, prese in mano l'opera e ridisegnò la facciata, trasformando anche varie strutture interne e facendo così di questo palazzo la più alta espressione di questa tipologia architettonica all'apogeo del Rinascimento.

Più reggia che semplice palazzo, la grande residenza di cardinali e duchi della famiglia Farnese ha anche ospitato sovrani e potentati stranieri.

La regina Cristina di Svezia vi fu alloggiata per un anno insieme alla sua corte dopo il suo arrivo in volontario esilio a Roma (persona di mentalità e costumi estremamente indipendenti e omosessuale dichiarata, ella cominciò subito a creare inattesi imbarazzi al papa, col suo linguaggio e il suo disinibito stile di vita). I Borbone di Napoli vissero nel palazzo dieci anni, allestendovi a proprio uso una sala del trono, dopo essere stati estromessi dai loro domini dall'offensiva garibaldina. Più tardi l'edificio fu ceduto a lunga scadenza al governo francese, che tuttora lo mantiene come sede della sua ambasciata a Roma.

L'interno dell'edificio è bello quanto l'esterno e contiene il capolavoro di uno dei grandi contemporanei di Caravaggio, Annibale Carracci, che nel Seicento affrescò il soffitto della galleria principale. Il lavoro durò sette anni, al termine dei quali la principesca famiglia Farnese pagò all'artista l'equivalente di quanto sarebbe spettato a un imbianchino.

Carracci, già tendente alla depressione ne fu talmente amareggiato che dovette smettere di lavorare, morì poco dopo. Se questa grande opera fu poco apprezzata allora, adesso non può essere apprezzata affatto, perlomeno dal grande pubblico, perché gli ambasciatori francesi, che un tempo permettevano la visita una volta la settimana, ora esigono domande scritte e particolari motivazioni per consentire l'accesso su appuntamento. Si può solo sperare che il governo italiano recuperi l'edificio alla scadenza del contratto con questi difficili affittuari, il che purtroppo non avverrà fino al 2035.

Il palazzo occupa un intero lato della bella piazza antistante; questa gli assicura uno sfondo ideale, con le sue dimensioni, proporzioni e ornamentazioni appropriate, in uno spazio intimo e aristocratico, miracolosamente quieto nonostante la vicinanza a un'area assai animata e plebea.

A pochi passi da piazza Farnese il sipario si alza infatti sul tumultuoso Campo de' Fiori, antico teatro di fiere divenuto mercato delle verdure. Là, vi sono ben pochi palazzi ma molte vecchie case di tutte le forme, altezze e colori, alcune risalenti al Rinascimento. Nessuna quieta atmosfera appena rotta dal mormorio di fontane, ma le grida dei venditori e il vocio della folla. Un altro esempio di susseguirsi di contrasti che è Roma.