Seleziona le caratteristiche






















Bed and Breakfast Roma / Focus / Nuovo codice del turismo

Nuovo codice del turismo

Nuovo regolamento per i bed and breakfast di Roma

I b & b a Roma, a Firenze, a Milano, a Palermo, come quelli di tutte le atre città d'Italia, non erano regolati da un'unica normativa, in grado di specificarne esattamente i compiti e le mansioni, i diritti e i doveri. Questo perché, in campo prettamente legislativo, erano proprio direttive regionali e comunali ad occuparsi di questo particolare settore turistico.

Fino a poco tempo fa, la confusione veniva facilmente evitata per via dello scarso numero di strutture ricettive extralberghiere effettivamente operanti sul territorio nazionale. Ma il notevole boom conosciuto di recente da queste attività ricettive, ha imposto all'attenzione politica la necessità di norme precise e settoriali, in grado di eliminare i dubbi e le ambiguità che potevano sorgere all'interno della precedente situazione satura e caotica.

Prima per esempio i b & b a Roma seguivano una normativa diversa da quella che regolava non già strutture di altre città d'Italia, ma addirittura di strutture inserite all'interno della stessa Regione Lazio. Dunque i rapporti tra turista e gestore di un b & b a Roma, differiva completamente da quello di un b & b a Latina, o a Viterbo e via dicendo.

Facciamo una riflessione, dunque: c'era davvero bisogno di un'ulteriore normativa?

Bé, i fatti parlano chiaro. Come accennavamo in precedenza, il caos recente era dovuto soprattutto all'apertura di molte nuove strutture ricettive di questo tipo. Ciò significa che l'industria c'è, ed è reale e florida. Il sostanziale incremento dell'offerta non ha contribuito ad una recessione da parte della domanda. Il mercato dei b & b è dunque forte, scalpitante.

Ogni anno una notevole quantità di denaro mette in moto ed alimenta tutto il sistema. Molti se ne sono accorti, e sono partiti all'arrembaggio del nuovo "albero della cuccagna". Inutile parlare dei vantaggi reali nell'apertura di un'attività di b & b a Roma, o a Firenze, a Venezia, a Palermo, insomma, in tutte le maggiori città d'arte, ma anche nel resto dello splendido territorio italiano, che ha davvero molto da offrire ai suoi visitatori: dalle importanti vette alpine ed appenniniche, alle molteplici aree balneari o alle splendide campagne. Ce n'è davvero per tutti i gusti.

L'industria turistica italiana, se ben organizzata ed amministrata, può fare indubbiamente la fortuna di tutta la Nazione. Ecco perché normative uniche e precise possono, se create ed applicate in modo intelligente, mettere fine a tutto il caos imperante e donare all'Italia la leadership turistica che merita, ci permettiamo di dire, non solo nel resto d'Europa, ma in tutto il mondo.

Il Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, ha approvato in data 05 Maggio 2011 il decreto legislativo della normativa statale in tema di ordinamento e mercato del turismo, un nuovo codice del Turismo che proprio si dovrebbe occupare dell'incremento e della gestione dell'industria turistica nazionale. Nel testo si parla di riforme che vanno ad investire tutti i campi del mercato turistico, dagli alberghi ai campeggi, dagli agriturismi agli stabilimenti balneari.

Si allarga inoltre il concetto di offerta di servizi turistici, dando la giusta importanza non solo alle strutture ricettive, ma anche a ristoranti, parchi pubblici, esercizi privati, agenzie al dettaglio e on-line, tour operator, che entreranno tutti a far parte della categoria di "imprese turistiche", e che potranno in questo senso accedere alle agevolazioni, agli incentivi ed alle sovvenzioni che lo Stato prevede per tutte le attività imprenditoriali.

Tra le novità, la cura e il rispetto dei diritti del turista, tutelati per esempio dal risarcimento per danni morali, o dalla maggior responsabilizzazione di agenzie che si occupano dell'organizzazione dei viaggi. Grande attenzione alle categorie come quella dei disabili, con l'obbligo di fornire i luoghi dedicati all'Incoming, di tutti i mezzi necessari alla loro accoglienza, dalle rampe ai servizi igienici attrezzati allo scopo. Grande novità per campeggi e villaggi turistici, che vedranno l'applicazione di metri di giudizio e valutazione dei servizi offerti simili a quelli applicati per alberghi ed hotel, cioè per mezzo del sistema delle "stelle". In arrivo premi e medaglie per gli albergatori ed i ristoratori in grado di valorizzare l'intera industria per merito dell'ottimo livello dei servizi offerti ai turisti. Una sorta di gara all'eccellenza, al fine di rendere sempre più competitiva e florida l'industria turistica italiana.

Inoltre le norme introdotte dal nuovo codice prevedono corsi di formazione professionale, differenziazione dei vari prodotti e servizi offerti, investimenti per lo sviluppo, aumento della promozione e semplificazione burocratica. Di quest'ultima sembrano davvero avvantaggiarsi le strutture ricettive extralberghiere. Aprire un b & b a Roma per esempio, necessitava in passato del possesso di due diverse autorizzazioni, rilasciate rispettivamente dal Comune e dall'APT, ente di promozione turistica. Con il nuovo regolamento sembra invece bastare una semplice segnalazione certificata di inizio attività.

Anche nel settore extralberghiero dei b&b, degli affitta camere, delle case vacanze, verrà inoltre introdotto un criterio di qualità, tramite la precisa indicazione da parte del Governo degli standard minimi che le strutture dovranno rispettare nell'esercizio della loro attività di accoglienza. Ancora una valutazione qualitativa del servizio offerto, dunque. Valorizzati ulteriormente altre attrattive turistiche, come i laghi e i fiumi: molti per esempio i progetti legati al Lago di Garda.

La regolamentazione uniforme e nazionale di strutture ricettive, può davvero rappresentare un controllo necessario per un ragionato e coerente sviluppo del settore, già di per se molto florido, per altro. Tenere sotto controllo questo sviluppo, aumentando la qualità dei servizi e il rispetto per il turista, potrebbe isolare a mano a mano i casi di imbrogli e truffe, che spesso si registrano nel settore dell'Incoming. Naturalmente sarà la capacità governativa nel controllo del rispetto delle norme approvate a fare alla fine la differenza, oltre che l'effettiva leggittimità delle norme stesse.

Le polemiche infatti già infuriano, soprattutto in seno alla normativa sul turismo varata dall'Unione Europea circa gli stabilimenti balneari. La legge Europea prevede infatti che l'arenile torni oggetto di bando pubblico dopo sei anni dalla sua assegnazione ai privati. Con il nuovo codice del Turismo invece, la concessione agli imprenditori durerebbe ben 90 anni, con l'obbligo del pagamento di canoni adeguati. La richiesta è molto ardita, e spaventa soprattutto la presunta (neanche troppo, a dire il vero) eccessiva agevolazione verso quegli imprenditori che accedono effettivamente alla concessione delle spiagge.