Storia e curiosità sui Fori Imperiali
Nel breve volgere di poco più di 150 anni, a partire dal 54 a.C, furono realizzati i Fori Imperiali. Si tratta di un complesso architettonico unico al mondo, sia per vastità che per continuità urbanistica, motivi di natura ideologica, strettamente legati al sorgere dell'Impero, furono alla base della loro realizzazione.
Fu Cesare a progettare il primo Foro, che si materializzò in una grande piazza con inserito il Tempio di Venere Genitrice, la divinità protettrice della Gens lulia dalla quale discendeva. Questa nuova idea, l'area pubblica esaltante la persona dell'imperatore, si conservò anche nella costruzione dei successivi Fori di Augusto, della Pace, di Nerva, di Traiano.
I cinque Fori possedevano complessivamente dimensioni enormi, questa mastodontica opera è comprensibile solo tenendo presente che in quel lasso di tempo l'Impero romano raggiunse un potere talmente elevato da riuscire a dominare un territorio che sconfinava dalla Mesopotamia alla Britannia, dal deserto libico al nord Europa e che i Fori di tale impero dovevano rappresentare la loro massima espressione strutturale, sociale, ideologica.
I Fori Imperiali sorsero accanto agli antichi Fori Repubblicani e per la loro realizzazione fu indispensabile eliminare una serie di quartieri privati. Questo fatto ci è tramandato dagli antichi scrittori i quali sottolineano le ingenti spese che si dovettero sostenere per l'acquisto dei terreni, le demolizioni delle case, a cui si aggiunse naturalmente il costo del nuovo impianto.
A cosa servivano i Fori? La prima esigenza che questi assolvevano era quella di fornire un grande spazio per le cerimonie pubbliche e religiose dello stato. Topograficamente vi troviamo infatti sempre una grande piazza porticata, con al centro per lo più una statua equestre dell'imperatore, con sullo sfondo un tempio: il tutto aveva il compito di glorificare gli imperatori e l'idea imperatoriale.
Il Foro di Cesare, il più meridionale e il più antico, segui l'orientamento dei Fori Repubblicani e fu copiato da quelli di Vespasiano e Traiano. I Fori di Nerva e Augusto si svilupparono invece con un orientamento perpendicolare ai primi, anche se tutte le piazze furono normali rispetto ad un asse di allineamento che ha come capisaldi la Meta Sudante, nella valle del Colosseo da una parte, e la colonna Traiana dall'altra.
L'ultima notizia che documenta i Fori in attività è del VI secolo: di li a poco terremoti e spoliazioni portarono il complesso ad un grave stato di abbandono e fatiscenza. Nel medioevo la zona corrispondente ai Fori di Traiano, Augusto e Cesare era detta dei Pantani, in quanto risultava acquitrinosa e malsana a causa delle acque di tracimazione defedile, che non erano più convogliate nella grande fogna della Cloaca Massima.
Per questo motivo la zona fu urbanizzata, con strade e case, soltanto nel rinascimento e per l'operazione fu indispensabile effettuare una colmata di oltre tre metri di terra. II quartiere mantenne tuttavia, fino alla fine del secolo scorso, gli antichi precedenti allineamenti e spesso i suoi edifici si addossarono a muri, templi, colonnati, che si erano conservati nonostante le distruzioni pianificate volte all'estrazione dei materiali, e che emergevano oltre il piano della colmata.
Il complesso dei Fori fu un vero e proprio campo di battaglia nel corso delle lotte baronali. Assumendo un'elevata importanza strategica, vi sorsero vari fortilizi e torri (dei Conti, delle Milizie, del Grillo, ecc), sempre realizzati sui diverticoli delle strade per meglio controllare i percorsi e per comunicare visivamente. Va sottolineata nell'area anche la presenza di numerosi edifici religiosi che furono anch'essi ricavati in costruzioni preesistenti o ad essi addossati (come S. Nicola, costruita a ridosso del basamento della colonna di Traiano, la guale fungeva da campanile).
Solo, nei primi anni dell'800 iniziarono ricerche organiche tendenti a rimettere in luce i Fori: tali ricerche culminarono nel 1932 con l'apertura di Via dell'Impero, oggi Via dei Fori Imperiali.