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Colosseo

Il monumento simbolo di Roma

Alla morte di Nerone divenne imperatore Vespasiano, questi, per dimostrare al popolo ' che i tempi erano cambiati, espropriò la villa del suo predecessore e rese l'intera area di pubblico uso, e là dove sorgeva lo stagnum Neronis fece edificare l'Anfiteatro Flavio o Colosseo, provvedendo a colmare la valle con una decina di metri di terra di riporto, fino ad ottenere l'attuale piano della piazza.

Alla stravaganza e alla ostentazione della ricchezza di Nerone, la politica dei Flavi contrappone una restituzione al popolo di un'area espropriatagli prima col fuoco, poi con la costruzione della Domus Aurea: Vespasiano volle così prendere le dovute distanze dal suo predecessore.

L'esigenza di nuovi luoghi di divertimento era nata a causa dell'aumento demografico: per quanto riguarda il Colosseo, si può supporre che esso fu realizzato anche perché la città, dopo l'incendio, era rimasta sguarnita di simili edifici (bruciarono, infatti, sia l'Anfiteatro di Statiliò Tauro che quello neroniano, entrambi ubicati a Campo Marzio). Quando intraprese la costruzione dell'Anfiteatro Flavio (72 d.C.) Vespasiano aveva oltre 60 anni e pretese un celere compimento dell'opera, al fine di riservare a se stesso la gloria dell'inaugurazione, Nonostante la 'febbre costruttiva', l'imperatore non potè avere la soddisfazione di vedere il grandioso monumento compiuto, essendo morto il 23 giugno del 79.

L'onore dell'inaugurazione spettò al figlio Tito, il quale, per solennizzare l'avvenimento, nell'80 d,C., ad opera ancora incompiuta, fece rappresentare giochi per cento giorni consecutivi. Vi si svolsero battaglie navali, cacce con uccisione di migliaia di belve (cinquemila secondo lo storico Svetonio) e combattimenti gladiatori.

Nell'81-82, sotto l'imperatore Domiziano, fu completata la parte superiore del Colosseo (così chiamato per la sua mole o per la vicinanza ad una colossale statua di bronzo); Domiziano ne proibì però le naumachiae (battaglie navali), riservando a tali giochi un apposito edificio presso la riva del Tevere; fece quindi installare nell'arena attrezzature sceniche e ascensori per il sollevamento delle belve. La storia successiva del monumento registra soprattutto combattimenti tra gladiatori e animali feroci, spettacoli che ebbero termine soltanto agli inizi del V secolo.

Successivamente il Colosseo rimase completamente inutilizzato; ciò provocò un rapido degrado delle sue strutture e il definitivo abbandono. La parte del monumento che per prima risentì della mancanza di manutenzione fu il soffitto ligneo del portico superiore, il quale ben presto scomparve, lasciando libere le colonne che lo sostenevano. Queste, nel violento terremoto dell'801, precipitarono nella cavea fino all'ipogeo dell'arena, come è documentato dal rinvenimento di tronchi di colonne e capitelli di quel portico, negli scavi volti all'esplorazione dell'arena effettuati in quest' ultimo secolo.

Nel secolo XI il monumento venne trasformato in fortezza dai Frangipane e incluso in una grande opera di fortificazione che comprendeva, tra l'altro, il Palatino, Sotto il pontificato di Innocenzo IV divenne proprietà della chiesa e fu utilizzato per abitazioni e opifici fin quando, nel settembre dei 1349, un tremendo terremoto fece crollare migliaia di blocchi di travertino. Fu così che alla 'cava' del Colosseo largamente attinsero i costruttori che edificarono i palazzi Venezia, Farnese, Barberini, della Cancelleria, Senatorio e perfino, nel 1703, del porto di Ripetta.

Un editto di papa Benedetto XIV del 1744 consacrò l'arena alla memoria dei martiri cristiani, ponendo con ciò fine alla lenta distruzione del monumento che venne fortunatamente restaurato prima sotto il pontificato di Pio VII, nel 1808, e poi dall'architetto Valadier tra il 1828 e il 1852. Il prospetto esterno del Colosseo si presenta composto di quattro piani, di cui i primi tre sono 'traforati' da 80 archi per ciascun ordine, mentre l'attico è caratterizzato da finestre, alternate in origine con scudi di bronzo dorato, e da lesene corinzie. Gli archi misurano sempre m 4,20 di luce, mentre le altezze sono di m 7.. 05 nel primo ordine e m 6,45 negli altri, Le aperture sono intramezzate da pilastri con semicolonne di ordine tuscanico, ionico e corinzio.

L'ellisse del più grande anfiteatro del mondo romano misura m 188x156; l'altezza dell'anello esterno è di m 50. Non si conosce il nome dell'architetto che progettò l'Anfiteatro che poteva ospitare oltre 50 000 spettatori e che veniva coperto con un enorme velario composto di strisce di tela e manovrato da cento marinai scelti tra quelli della flotta romana di stanza a Capo Miseno. È stato calcolato che per la costruzione del solo muro esterno del Colosseo vennero impiegate 292 000 carrettate di travertino (proveniente dalle cave di Tivoli) e che per tutto l'edificio ne furono posti in opera più di 100 000 metri cubi.

Nell'edificio furono inoltre impiegate 300 tonnellate di ferro per le grappe (ogni grappa pesava kg 3,500 ) e circa 6000 tonnellate di impasto. Per poter 'assemblare' tutto questo materiale in soli otto anni (tanti ce ne vollero), il numero degli operai sarebbe dovuto essere così grande da non rendere possibile la loro utilizzazione contemporaneamente; il Colosseo fu perciò realizzato con quattro cantieri indipendenti e soprattutto con l'occupazione di maestranze specializzate. Questa constatazione fa decadere la notizia riportata da Giuseppe Flavio secondo il quale 15 000 prigionieri ebrei sarebbero stati gli esecutori materiali dell'opera.